Chi e' che non ci conosce? Chi e' che non sa' chi siamo? Chi e' che non sa' che siamo in Erasmus in Portogallo (o a Bonn o a Parigi)? Ok, e' vero nessuno. Pero' noi abbiamo deciso di informarvi sulle nostre attivita' portoghesi (tedesche, parigine)... Lo sappiamo che non fe ne frega un cazzo ma oramai e' cosi' e dovete accettare la nostra decisione! AH AH AH! (Risata pseudo sardonio-satirica) Benzão, Darião, Antonien e Michelle

sexta-feira, novembro 12, 2004

A ciascuno il suo!

Credo che ora tocchi a me. Mio caro Benza…solitudine…tristezza…saudade. Son queste le cose che ci contraddistinguono dai napoletani. Non affligerti. Distruggiti. Altrimenti l’alcool e le droghe perché ci stanno? Comunque sono reduce da nefaste negligenze. Diciamo che qui in Germania, come studente, mi impegno. Poco. Ma certo molto più di quanto ho fatto nell’ultimo anno in Italia. Però. Un po’ mi pesa. Fatto capace della mia permanenza i cruccolandia, non vedo la luce. Vorrei sfruttare il progetto per farmi qualche “amicizia”. Inserirmi nel mondo dello spettacolo. Ma come? Visto che no sprachze deutche. O qualcosa del genere. E poi, visto che, mi interesso di cultura italiana, è un po’ difficile a farsi capire. Comunque, mentre qualcuno va a Parigi chi a Lisbona, il fantastico è stato in quel di Amsterdam. Inutile parlare. Donne puttane, droghe e messaline. Inutile spendere parole vane. Ma Amsterdam rimane una città molto bella. E penso di volerci trascorre un po’ più di molto più tempo. Molto cosmopolita, e sicuramente donne più belle delle tedesche. A non questo basterà a tenermi lontano dai confini olandesi. Per non finire in miseria, ma ci siamo, visto che il denaro è effimero. Non come constatazione filosofica, ma come tempo speso nelle mie tasche. O altrove. Più altrove.
Ieri, evento. Carnevale di Koln. Questi folli già dalle nove sbronzi, e mascherati per tutta la città. Non semplici giovani ma anziani e pederasti. Folli e ubriaconi (ma già citati), dottori e ingegneri, stolti e meschini. Di tutto un po’. Ma non son tanto bravo con le parole da narrare tutto questo. Tenterò con delle fotografie. Una cosa bella però me la ricordo. Ad un angolo di un palazzo. Jambee e ottoni in strada. E al secondo piano del palazzo, nell’abitazione che faceva angolo una decina di ottoni alle finestre che suonavano mi è venuta in mente la Serbia. E un viaggio mancato. Dimenticavo di narrare che i suonatori erano in tinta col palazzo: viola!
Ora vi lascio, che sono le due. Ho fame. Saltato lezioni. Dovrei studiare per fare un referat la prossima settimana. E questo lo devo fare. Visto che ieri ne ho mandato a quel paese un altro.
A presto miei idioti!
Tonino.