maggio
Zio Uolter
ci doveva sposare
dopo tanti sguardi
e silenzi dovuti
a lunghi spari.
Ricordi, non erano viole
ma solo rose
bagnate col sangue
del nostro amore.
Cadevano le foglie
ricordi non c’era il sole
soli nel freddo
a comandare i silenzi
soli nel freddo
a fare la guerra.
Mi hai graffiato
a fondo
per poi potermi leccare
Non sei riuscita a cambiarmi,
non mi hai cambiato lo sai.
Poi venne il sole
e lunghi lamenti
parecchi viaggi
non meno gli schiaffi.
Ridevi felice
nelle tue mani l’amore
che poi avresti buttato
quando le bimbe erano fatte.
Ma la tua pelle sapeva di pesca
d’orata dal sole
bruciata dal vento
quel medesimo vento
che muoveva i capelli
e spezzava gli sguardi.
Abbiamo giocato
abbiamo ferito;
i fiori in polvere
non sono fenici;
piango nel vento
di un maggio ancor freddo;
respiro il tuo odore
pensando a quel mare
le notti bianche
e quel sorriso volato.
mag 2004
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